| 16 ottobre - Manifestazione nazionaleTutti a RomaAurelio Crippa7.423.000 poveri (il 13% della
    popolazione): una realtà che si cerca maldestramente di negare. E la conseguenza delle politiche economiche e sociali adottate
    dai governi, spacciate come innovative, dellaver ridotto lo spazio della politica
    dilatando quello della tecnica, come necessità oggettiva.
 Alla base di queste scelte la nozione di economia e sviluppo del
    F.M.I., della Banca Mondiale e delle grandi istituzioni finanziarie: gli interessi sociali
    sono casi dipendenti dal comodo economico.
 Per far funzionare ciò, per realizzare sacrifici altrimenti
    impossibili da imporre, ecco la concertazione.
 La nostra ipotesi di unalternativa deve misurarsi con questo
    quadro e con queste tendenze reali: occorre un progetto per un nuovo corso della politica.
 Non è più sufficiente una politica basata sulla semplice difesa o
    resistenza nei confronti dei nuovi fenomeni sociali ed istituzionali, di una democrazia
    sempre più malata.
 Non si sono esauriti i presupposti del conflitto di classe, le basi
    sociali, politiche ed ideali, per una linea di lotta e di trasformazione.
 Si tratta di riproporre unidea di società, di socialismo, che
    sorge, nel mondo contemporaneo, non come astratta petizione ideologica dei comunisti, ma
    dalla oggettività e concretezza di grandi contraddizioni, per molti aspetti inedite, che
    il mondo di produzione capitalistico si rivela incapace a risolvere e che, nel loro
    sviluppo spontaneo, tendono anzi ad aggravarsi.
 Non vi è in ciò alcuna visione catastrofica dello sviluppo
    capitalistico, che appare lungi dallaver esaurito le proprie potenzialità, ma
    loggettiva registrazione che è fallita lidea, la convinzione, che bastasse
    garantire la necessaria libertà al mercato ed alla ristrutturazione capitalista per avere
    lavoro, occupazione, crescita economica, garanzie democratiche.
 Su questo si cimenta la riflessione critica, di dibattito e ricerca,
    che si sviluppa nel Partito.
 Non può, né deve, essere separata dalla necessità di delineare
    anche risposte politiche immediate, sostenute da un ampio ed unitario movimento di massa.
 Il 16 ottobre, dunque, tutti a Roma: chiediamo il massimo impegno,
    nulla deve essere lasciato al caso, la partecipazione deve essere organizzata.
 Autofinanziamola, attraverso la sottoscrizione: rivolgiamoci a tutti
    coloro che come noi sentono lesigenza di dire basta al venir meno di diritti e
    conquiste, allaccrescersi delle ingiustizie sociali, alloppressiva campagna
    per lomologazione al potere precostituito, quello di lor Signori.
 Un futuro diverso dal presente: questo è lobiettivo di un
    grande movimento unitario e per il cambiamento, per la costruzione del quale le comuniste
    e i comunisti si sentono impegnati ed operano.
 Con liniziativa politica, la lotta, il rafforzamento del
    Partito: facciamo sì che la campagna tesseramento 2000 rappresenti l'occasione per
    ladesione, liscrizione di una nuova leva di comunisti e comuniste.
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