 
 Partito 
    della Rifondazione Comunista - Direzione
Partito 
    della Rifondazione Comunista - Direzione  
    | LE ELEZIONI DEL 24 MAGGIO di Graziella MasciaDALLE ESPERIENZE DI QUESTI MESI di Milziade CapriliIL MODO DI STARE NELLE ISTITUZIONI: A BELLARIA L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ELETTI E DELLE ELETTE di Salvatore CerboneUN BUON INIZIO di Francesco SperanzaE' FESTA di Gianni FavaroDUE MESI IN MARCIA PER LA SALUTE IN LOMBARDIA di Daniela Polenghi | 
| LE ELEZIONI DEL 24 MAGGIOGraziella Mascia
Il 24 maggio milioni di elettori ed elettrici si recheranno
alle urne  per eleggere sindaci, consiglieri comunali e provinciali.
Difficile  prevedere dentro quale clima politico si svolgeranno le 
consultazioni, considerati i diversi movimenti in atto in questi 
giorni sia nei rapporti tra le forze politiche, sia per i confronti 
aperti sul merito delle questioni. La cosa certa è che siamo a un 
passaggio di fase particolarmente importante: se, come dovrebbe, il 
2 di maggio si darà il via allunione monetaria europea, molte cose 
andranno messe a punto.  E infatti, Rifondazione Comunista per prima
ha realizzato incontri  bilaterali con tutti i partiti della maggioranza
di governo,  sottolineando la necessità di una svolta riformatrice
nelle politiche  del governo, con particolare attenzione alla situazione 
delloccupazione e del Mezzogiorno. Valutazioni che incontrano  consenso
circa lobiettivo, ferme restando differenze circa gli  strumenti 
per la soluzione dei problemi.  Certo è che Maastricht e i
suoi parametri chiederanno altre misure  per il patto di stabilità,
anche dopo la moneta unica e la scelta non si  presterà ad
ambiguità: il paese non può continuare a sopportare 
solo operazioni di risanamento di bilancio, urge una politica di 
sviluppo. I rapporti nella maggioranza e le prospettive politiche si 
giocheranno a maggio e si misureranno presto con il documento di 
programmazione economica e finanziaria. Anche i sommovimenti  nel
centro e i rapporti nel polo sono legati a queste scadenze, e  naturalmente
il destino della bicamerale sarà deciso di  conseguenza. 
Centra tutto ciò con le elezioni amministrative? Pensiamo di sì. 
Innanzitutto perché nel nostro tentativo di imprimere una svolta 
nellazione di governo cè tutta la preoccupazione per una 
situazione di disagio sociale e della materialità dei drammi che
si  evidenziano ormai nelle statistiche. Parliamo di condizioni di 
povertà che coinvolgono persino il 15% di persone che hanno un 
lavoro, e di un enorme problema di salari e di redditi. Le  manifestazioni
per il lavoro e per la riduzione dorario, nel sud e nel  nord del
paese ne sono la conferma. E sono le situazioni che nelle  città
conosciamo bene, e che non a caso ci fanno mettere al centro  dei
nostri programmi la questione delle periferie, come  rappresentazione
di una società segmentata, che seleziona ed  esclude fasce
di donne e di uomini, che sacrifica diritti sullaltare del  mercato,
che determina solitudini e intolleranze. Possono i nostri  compagni
e le nostre compagne, nel lavoro delle istituzioni locali,  dare un
contributo per risolvere tali problemi?  Non è facile. La legge
per lelezione diretta del sindaco ha portato  con sé uno svuotamento
dei poteri dei consigli comunali e una  riduzione persino dei poteri
delle giunte, e per essere incisivi  nellaffermare proposte di cambiamento
è necessario il sostegno e  liniziativa di pezzi di società.
Tuttavia la presenza dei comunisti  nelle istituzioni è comunque
un riferimento importante, sia  quando siamo allopposizione, tanto
più quando siamo al governo.  Le nostre compagne e i nostri
compagni dei comuni in cui si voterà  nei prossimi mesi hanno
perciò una responsabilità in più: oltre a  dare
risposte sul piano territoriale, in rapporto alle competenze  degli
enti locali, il valore politico di quei risultati e dei progetti che 
sapremo esprimere saranno una parte importante dellimpegno  più
generale per il cambiamento in Italia e in Europa. | 
| DALLE ESPERIENZE DI QUESTI MESIMilziade Caprili
Dalla concreta esperienza di questi mesi possiamo trarre
un qualche spunto  generalmente utile a sostenere e  qualificare
limpegno del Partito:  
 
 | 
| MODO DI STARE NELLE ISTITUZIONI: A BELLARIA L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ELETTI E DELLE ELETTE
La segreteria nazionale e il Dipartimento nazionale Stato
e  Autonomie hanno deciso di convocare per i giorni 17, 18 e 19 
aprile presso il Centro Congressi Europeo di Bellaria (Rimini)  lAssemblea
Nazionale delle Elette e degli Eletti comunisti alle  Regioni, alle
Provincie e ai Comuni. Questappuntamento cade alla  vigilia di unulteriore
e delicata tornata elettorale per il rinnovo di  due consigli regionali,
dodici consigli provinciali e circa seicento  consigli comunali di
cui ventiquattro capoluoghi di provincia. Ed è  un appuntamento
che si colloca in una fase politica difficile per il  Paese e per
il nostro stesso ruolo nella maggioranza che sostiene il  Governo.
Nei rapporti con il governo e allinterno della  maggioranza si sommano
e crescono i motivi di contrasto e di  dissenso che ci fanno esprimere
un giudizio fortemente negativo  nei confronti dellesecutivo. Il
prossimo 4 maggio con lingresso  dellItalia nellEuropa delle monete
dovrà essere anche linizio di  una nuova fase per portare
in Europa lItalia sociale, lItalia dei  lavoratori. Dovrà,
quindi, iniziare concretamente la fase  dellimpegno per lo sviluppo
e della lotta alla disoccupazione. Da  Bellaria, vogliamo rilanciare
una rinnovata lotta per la democrazia  e per il rinnovamento delle
istituzioni. Un obiettivo questo che ci  dovrà far confrontare
e misurare con la fase di riforme  costituzionali e istituzionali
che investiranno direttamente le  Regioni e le Autonomie Locali. Sarà
necessario, quindi, iniziare un  lavoro che ci conduca a rinnovare
la nostra idea delle istituzioni e  del nostro modo di starci. Dovremo,
quindi, soffermarci sui limiti e  sulle insufficienze politiche che
abbiamo registrato nella nostra  esperienza elettiva e amministrativa.
Sono stati limiti di  impostazione politica e programmatica che hanno
contribuito a  generare debolezze, precarietà e tensioni. Dovremo
cercare di porre  le basi per correggere quellidea, quella pratica
politica, che finisce o  per separare liniziativa politica del partito
da quella degli eletti   finendo per far affermare lidea, diffusa
tra i nostri compagni, che  la presenza nelle istituzioni diventa
un freno per il radicamento di  massa del partito  o, viceversa,
per individuare nellente locale  lunica sede a cui affidare la risoluzione
dei problemi, trascurando  così di costruire, sulle varie problematiche,
momenti di lotta, nella  società e sul territorio, indispensabili
per il raggiungimento degli  obiettivi. Si tratterà, quindi,
di superare quella divisione e quella  contrapposizione che oggi registriamo
tra il partito e i compagni  impegnati nelle istituzioni. Inoltre,
assieme ai gruppi  parlamentari, dovremo rivedere la nostra stessa
azione rivolta alla  legislazione e alla decretazione verso le regioni
e le autonomie  locali. Credo, dovrà essere segnata da una
maggiore attenzione e  fermezza, sapendo che una politica sbagliata
verso queste  istituzioni produce profondi guasti sul terreno delloccupazione
e  dei servizi ai cittadini. Infatti, anche con la legge finanziaria
del 98,  lo Stato trasferisce sempre meno risorse agli enti locali, 
costringendo così lamministrazione a scegliere misure drastiche
e  impopolari. Gli amministratori di fronte a queste scelte del governo 
dovranno disbrigarsi tra soluzioni i cui risultati sono tutti negativi 
(aumento dei tributi locali; riduzione dei servizi erogati; aumento 
delle tariffe per chi ne usufruisce; riduzione del costo del personale, 
che significa riduzione degli organici). La stessa legislazione sui 
nuovi ordinamenti dovrà vederci impegnati con lo sguardo rivolto 
sempre alle ricadute sullazione periferica delle istituzioni locali. Ciò 
non sempre è accaduto con la stessa forza che imprimiamo ad altre 
importanti tematiche. Le leggi Bassanini sono un esempio di questa 
insufficienza. Infatti le leggi 59 e 127 del 97 mentre da un lato 
presentano indubbi pregi quali lo snellimento, la semplificazione, il 
decentramento dellattività amministrativa e il tentativo di 
superare quei poteri burocratici (Coreco, Segretari comunali e  Dirigenti
dei Servizi) che riducevano e condizionavano il potere  politico locale,
dallaltra manifestano pericolose norme di liberismo  e di autoritarismo.
Dovremo inoltre ragionare sui limitati poteri  che unondata presidenzialista
e leaderistica ha assegnato alle  assemblee elettive, specie quelle
provinciali e comunali, che sono  diventate sempre più assemblee
consultive e sempre meno luoghi  di decisioni e scelte. Credo, quindi,
che dintesa con i gruppi  parlamentari, dovremo proporre sostanziali
modifiche alle leggi  contenenti queste limitazioni.  Salvatore
Cerbone  Responsabile Dipartimento Problemi dello Stato e delle Autonomie Salvatore Cerbone Responsabile Dipartimento Problemi
dello Stato e delle Autonomie 
 | 
| UN BUON INIZIO 1998
A conclusione del tesseramento 1997, sottolineammo, che
quel  risultato molto positivo costituiva una premessa per una campagna 
1998 in cui era posssibile fare unulteriore balzo in avanti, in 
almeno tre direzioni: quantità degli iscritti e dei reclutati, 
estensione sociale e territoriale della forza organizzata del Partito, 
consolidamento e ulteriore miglioramento del metodo di lavoro,  della
politica organizzativa, della precisione, completezza rapidità, 
nel complesso di comunicazione  dei dati tra Circoli- federazioni, 
Regionali e Nazionale.   Tutti elementi che sicuramente contribuiscono
alla costruzione  di un Partito di massa.    
Al primo rilevamento del 6.3.98 della campagna di  tesseramento e
reclutamento, costatiamo con soddisfazione che tali  premesse si stanno
concretando.   46.538 iscritti pari al 36%, decine di Circoli
oltre il 100%, con  40 federazioni con risultati superiori alla media
nazionale sino ad  alcune che superano al primo rilevamento il 70%.
44 federazioni  che hanno fornito da subito dati completi e dettagliati
e in molti  casi con risultati ottenuti nel quadro di piani di lavoro 
programmato sul territorio e non affidandosi alla routine. Tutto 
ciò, non dimentichiamolo mai, si deve al prezioso lavoro di 
compagne e compagni che non sono funzionari ma che mettono  molto
tempo libero a disposizione del Partito, spessooberati da  pluri-incarichi
in settori anche molto diversi, che vanno  dallorganizzazione alla
sanità ecc..     Questa valutazione certamente
positiva rende più  preoccupante per tutti, dal Circolo al
Nazionale, il fatto ancora una  volta che non possa essere estesa
a tutta lorganizzazione.   Parliamo della solita differenzazione
nei dati che mostra come  a fronte di quelli positivi ne troviamo
altri che marcano un ritardo,  altri purtoppo addirittura un grave
ritardo.   18 federazioni con risultati che sono relativamente
vicini alla  media nazionale, dal 30% in su, 23 dal 20% al 30%, 34
sotto il 20%.  Ben 72 organizzazioni che, nonostante tante discussioni
in cui  sembrava essere ormai comunemente acquisito il fatto che per
una  comprensione reale del tesseramento e dellorganizzazione del 
Partito, sono necessari tutti i dati e non il solo dato complessivo, 
hanno comunicato ai Regionali e al Nazionale  solo questultimo.  
E a questo punto vorremmo porre una questione generale di  metodo,
che dovrebbe trovare tutti daccordo, e se così, produrre 
iniziative mirate per esaminare, affrontare e risolvere i problemi 
esistenti.   Quando nelle riunioni e nelle lettere attiriamo
lattenzione su  questi ritardi, con tanto di nome e cognome dellorganizzazione 
che si trova in quella situazione, non lo facciamo per esercitarci in 
una disseratazione statistica fine a se stessa, ma per individuarne 
attraverso numeri e percentuali, casi, situazioni per le quali vanno 
ricercate le cause, le ragioni organizzative o politiche che siano, e 
per avviare un lavoro, produrre uno sforzo comune di tutto il  Partito
ai vari livelli per risolvere quei problemi ed andare avanti.  
Pensiamo per i prossimi incontri che possa essere produttivo  instaurare
un nuovo metodo di discussione, partire cioè nel  confronto
dalle situazioni critiche, evidenziare le cause, e discutere  su cosa
è stato fatto, si sta facendo o si intende fare a tutti i livelli
del  Partito. Francesco Speranza Responsabile nazionale del tesseramento | 
| E' FESTA
Nel 1997 sono state organizzate 721 feste di Liberazione, 
si tratta di  un dato molto positivo che conferma il rapporto di massa
che le  nostre feste sono in grado di sviluppare su tutto il territorio 
nazionale. Complessivamente possiamo considerare chiusa una  prima
fase di sviluppo e sperimantazione , occorre considerare le  feste
di Liberazione come parte delliniziativa politica del Partito.  Questo
deve significare un rafforzamento del ruolo di direzione e  organizzazione
delle feste sia centrale sia da parte dei Regionali e  dei Provinciali. 
E indispensabile che tutte le feste si richiamino al nostro  quotidiano,
garantendo che  ci sia uno spazio di informazione sugli  abbonamenti
e venga effettuata la  diffusione del giornale e del  mensile
Rifondazione. Lo stesso vale per la presenza del Partito con  la distibuzione
di materiale politico e con il tesseramento.  Centralmente stiamo
lavorando alla realizzazione di un logo unico  per tutte le feste
(comè la U per le feste dellUnità) speriamo di  poterlo
rendere pubblico entro Aprile  per permettere a tutte le  feste
di questanno di adottarlo. Stiamo strutturando un servizio di  assistenza
legale specializzato per lorganizzazione delle feste e degli  spettacoli. 
Per il momento la Siae conferma la convenzione che siglammo nel  1992.
Ricordiamo che in ogni caso il pagamento dei diritti va  trattato
direttamente con gli uffici di zona Siae e che la convenzione  può
essere utile se, come ogni tanto accade, vengono avanzate  richieste
esorbitanti. A questo proposito vi rammentiamo di non  versare lintera
cifra in anticipo ma di effettuare un acconto e a fine  festa il saldo,
questo perchè in caso di pioggia o in caso di  contestazioni
farsi restituire i soldi è molto difficile.  Anche per questanno
confermiamo che è in funzione la copertura  assicurativa nazionale
relativa alla responsabilità civile verso terzi  del PRC (feste,
manifestazioni, sedi, ecc..), il che vuol dire che in caso  di danni
procurati a terzi, per diretta responsabilità del PRC,  interviene
la copertura assicurativa nazionale, si tratta di una  garanzia pensata
per tutelare il Partito in casi particolarmente  gravi con franchigie
alte che escludono piccoli incidenti (danni ad  autovetture, a materiale
elettronico ecc..). 
 E stata confermata, alle stesse condizioni dellanno scorso, la convenzione con la Universo Assicurazioni per le feste di Liberazione (Furto, Incendio, Infortuni). E stato attivato un servizio centrale di assistenza per le federazioni e i circoli per quello che attiene le assicurazioni, dalle informazioni alla segnalazione di disguidi o controversie, bisogna fare riferimento alla compagna Barbara Giadresco dellufficio amministrazione della direzione nazionale tel 06 44182229 , fax 06 44239231 dalle ore 10 alle ore 13, dal lunedì al venerdì; vi preghiamo, in ogni caso, di trasmettere via fax tutte le polizze che vengono attivate, per darci modo di tenere sotto controllo la situazione e di verificare loperato dellAssicurazione. La festa nazionale di Liberazione si terrà a Milano dal 25 giugno al 20 luglio nellarea che circonda il Pala Vobis, dove normalmente si tiene la festa provinciale della federazione. Il programma della festa è in fase di preparazione e ne daremo notizia sui prossimi numeri. Gianni Favaro Responsabile nazionale feste di Liberazione | 
| DUE MESI PER LA SALUTE IN LOMBARDIA
E partita il 7 marzo da Milano e si concluderà
il 5 maggio di nuovo a  Milano la Marcia per la Salute in Lombardia:
è partita dal luogo  tragico che ha svelato cosa può
significare il mercato in sanità, il  Galeazzi, e terminerà
con una grande manifestazione davanti al  Pirellone, per dire che
non è affatto finita la lotta contro la  controriforma privatizzatrice
di Formigoni. In mezzo cè la  mobilitazione di tutte le Federazioni,
secondo uno schema ed un  progetto elaborato insieme al Regionale
che cerca di dare conto  anche della lunga battaglia condotta in difesa
e per lo sviluppo del  Sistema Sanitario pubblico al centro dellattacco
della Giunta di  centro-destra: mobilitazione frutto di un lavoro
non sempre facile,  perché fatica a diventare patrimonio comune
del Partito la  consapevolezza che i temi del diritto alla salute
e al benessere sociale  sono al centro della questione più
ampia dello stato sociale, poiché  toccano sul vivo la qualità
della vita dei cittadini, soprattutto quelli  più deboli socialmente.
Comunque il risultato si è ottenuto: davanti  a tutti i principali
ospedali, i poliambulatori, le strutture per anziani  ci sarà,
secondo un calendario ben preciso di cui Liberazione darà 
notizia, un presidio di Rifondazione Comunista con distribuzione di 
materiale (si è provveduto a preparare un volantone regionale che 
spiega i termini dellimbroglio di Formigoni), raccolta di firme, 
compilazione del Sanitometro. In ogni provincia si terranno due- tre assemblee
pubbliche sui temi della sanità e dei servizi sociali  (oggetto
del prossimo attacco della destra), assemblee che vogliamo  il più
possibile aperte innanzitutto agli operatori e poi agli Enti  Locali,
alle associazioni, ai gruppi di volontariato; riteniamo infatti  assolutamente
necessario avviare un confronto sulle conseguenze  gravi che già
si avvertono rispetto allapplicazione della legge  regionale 31,
soprattutto sulla permanenza dei servizi territoriali e  sugli standard
dei presidi ospedalieri afferiti alle 27 Aziende  Ospedale, che per
esigenze di bilancio tenderanno ad eliminare i  servizi decentrati
con pesanti ricadute sui cittadini e sugli operatori.  Chiederemo
ovunque possibile, da parte dei nostri amministratori  locali, incontri
con i Direttori generali delle A.S.L. e delle Aziende  Ospedale per
verificare come intendono garantire, attraverso i  progetti che sono
tenuti a formulare, i livelli di servizi agli utenti e  per esporre
le nostre posizioni rispetto al diritto alla salute, al ruolo  dei
comuni nella programmazione della sanità e dellassistenza, alla 
partecipazione di operatori ed utenti alla gestione ed alla verifica 
degli interventi. Le iniziative fino ad ora realizzate hanno dato 
ottimi risultati: da Niguarda al piccolo ambulatorio di provincia, 
lattenzione dei cittadini è immediata e viva e il consenso alle
nostre  proposte ampio; questo dimostra la fondatezza di quanto prima 
dicevamo rispetto allurgenza e allimportanza per il Partito di 
mettere questi temi al centro della propria iniziativa politica. Ma 
questo consenso, in parte inaspettatamente, non sta venendo solo 
dai singoli cittadini: su un appello per ladesione alla marcia  formulato
dal gruppo regionale di RC, centrato su alcuni temi  nodali quali
la prevenzione, la regolamentazione della libera  professione legata
alla fine delle liste di attesa, i ticket, la  partecipazione, il
ruolo e il coinvolgimento degli Enti Locali, stanno  giungendo adesioni
assai qualificate e significative; vogliamo citare  quella delle giunte
provinciali di Milano, Brescia, Cremona,  dellassessore ai servizi
sociali della provincia di Lodi (ricordiamo  che solo a Milano RC
è in maggioranza!), del Segretario Regionale  di CGIL medici,
di dirigenti regionali della CGIL, di Sindacati e  Associazioni. E
soprattutto lattenzione degli enti locali che  dovrebbe farci riflettere:
lespropriazione avvenuta in questi anni,  dopo le leggi De Lorenzo
e lintroduzione del concetto di Azienda in  sanità, di ogni
possibilità di influire sulle scelte di politica sanitaria 
e la completa subordinazione di comuni e province al potere  assoluto
dei Direttori Generali ha raggiunto un limite ormai non  più
sopportabile e il nostro Partito comincia ad apparire come  interlocutore
credibile rispetto a una possibilità di cambiamento;  allinterno
della marcia dunque sarà necessario anche mettere in  luce
il ruolo fondamentale da noi esercitato nella trattativa con la  maggioranza
di Governo rispetto al testo della delega per la  revisione del DGL
502 e alla correzione sia rispetto  allaziendalizzazione  sia
alla ripresa di un ruolo forte degli enti  locali. Dunque la marcia
va, anche e soprattutto nel rapporto con  la società, pezzo
importante di quel radicamento di massa che è  obiettivo fondante
di RC: cè da lavorare affinché anche allinterno  del
Partito la marcia non resti un episodio positivo e riuscito però 
staccato dal corpo vitale del Partito stesso, ma consolidi progetti e 
strutture organizzative che consentano in ogni Federazione la  prosecuzione
del lavoro politico e del rapporto sociale sui diritti,  primo fra
tutti quello alla salute. Daniela Polenghi Responsabile Politiche sociali PRC
Lombardia | 
| LA CONFERENZA DI PESARO - URBINO
La Federazione di Pesaro-Urbino ha  avviato il percorso
della prima  conferenza federale di organizzazione,  che il 10
Maggio 98 vedrà discutere  un centinaio di delegati nel comune
di  San Costanzo, vicino a Fano, presso il  teatro La Concordia.
Questa  conferenza costituirà la fase conclusiva  di un
percorso avviato dalla discussione  di due comitati politici federali,
di  una direzione provinciale, che vedrà  tutti i 25 circoli
del partito discutere  nelle assemblee degli iscritti nel mese 
di Aprile. Discussioni tutte incentrate  sul Partito, la sua organizzazione,
gli  obiettivi di lavoro, la delicata fase  politica nazionale
e locale.  Le tracce del documento che stiamo  predisponendo
per la discussione nei  circoli si possono così riassumere;   
una riflessione critica sui 7 anni del  Prc nella nostra provincia; 
una lettura aggiornata dei processi di  trasformazione socioeconomica
in corso  nel territorio;  il partito che vogliamo essere e il 
nostro ruolo in tutti i settori della  società provinciale,
intrecciando questa  riflessione con il più generale dibattito 
avviato nel partito da Chianciano in  avanti.  Discussione libera,
dove si  verificheranno a tutti i livelli il  lavoro dei gruppi
dirigenti, del loro  rapporto con gli iscritti e con le  strutture
sociali presenti, del rapporto  fra la federazione e i circoli e fra 
questi ultimi e gli eletti.  È stato predisposto un questionario
per i  segretari dei circoli, per verificare  dalla loro esperienza
diretta, quale è  lo stato del partito, quanti sono i 
militanti realmente attivi, quali sono  le attività che si
svolgono e quelle che  si programmano ecc.  Nel corso di questo
mese quindi, dopo la  Pasqua, un intenso calendario,  coordinato
dalla segreteria  provinciale, di assemblee degli iscritti  e
delle iscritte, chiamerà tutti/e a  discutere sul Partito nella
nostra  provincia. Coordinamento quanto mai  necessario per evitare
eccessive  sovrapposizioni di iniziative, che  saranno tutte
concentrate nella seconda  quindicina di Aprile. Ovviamente la 
discussione interna si intreccia con la  mobilitazione sui temi generali
e locali  che coinvolgono il Partito e cito, a  mo di esempio;
liniziativa del 17  Aprile sulle 35 ore con il compagno  Giordano,
che sarà preceduta dalla  assemblea dei lavoratori e delle 
lavoratrici del Prc. Segnalo anche a  questo proposito la necessità
di operare  in prospettiva per una più generale  estensione
della riduzione di orario, in  una realtà come la nostra 80-90%
degli  operai è escluso dalla futura legge,  essendo una
realtà produttiva fatta in  maggioranza di imprese sotto i
15  dipendenti, e ciò crea ulteriori  oggettive difficoltà
alla costruzione di  un movimento di massa; la festa del 1° 
Maggio a Cantiano. È certamente uno  sforzo non indifferente
per una piccola  federazione come la nostra, e il  recente acquisto
della federazione con  la relativa campagna di  autofinanziamento,
sarà un banco di  prova per tutto il Partito.  Nellintreccio
non sempre facile (ma  che deve essere una costante per dei 
dirigenti del Partito) fra teoria e  prassi, si svolge la nostra conferenza, 
nella convinzione che questo passaggio  può essere uno stimolo
a tutto il Partito  per fare un ulteriore salto di qualità, 
allargando e qualificando i gruppi  dirigenti in una federazione che,
come  diciamo nel documento in preparazione,  ha nel 1991 scontato
non poche  difficoltà nella formazione dei gruppi  dirigenti. 
Discussione libera e a tutto campo, ma  che si pone anche obiettivi
concreti di  radicamento (nuovi circoli territoriali,  nei luoghi
di lavoro, le zone, la  promozione della stampa e le feste, una 
maggiore capacità di coordinamento ed  indirizzo dei circa
80 rappresentanti  istituzionali negli enti locali che nel  99
saliranno ad oltre 100 se sapremo  valorizzare al meglio le nostre
forze,  e il tesseramento che non può essere  concepito
come noiosa rutine. Sul  tesseramento abbiamo indicato per il 10 
Maggio lobiettivo del 100%,  sollecitando tutto il Partito a 
concepire questo momento come costante e  complementare a tutta lattività 
politica.  Sapere intrecciare la discussione, il  confronto,
la necessaria sintesi, con il  fare indicando obiettivi e proposte, 
sono elementi decisivi per la costruzione  del Partito di massa e
la conferenza di  organizzazione rappresenta una verifica  importante
del nostro lavoro. Fabrizio Tartaglia Organizzatore Federazione di Pesaro
e Urbino | 
| QUESTIONARIO PER I SEGRETARI DI CIRCOLO
 | 
| 25 aprile 1998 | 
|  | 
 - 
    Partito della Rifondazione Comunista
- 
    Partito della Rifondazione Comunista